
CHI SIAMO
Una storia lunga ed avvincente per il negozio piemontese: essere stato il primo cliente dello storico grossista Machieraldo ed essere appena entrato a far parte del gruppo Ferca, ne rappresentano solo alcune tappe. Ripercorriamola insieme a Fabio Stratta, nuova generazione dell’azienda con i fratelli Marco e Luca.
Ferramenta Stratta di Bollengo (TO) con i tre figli maschi in azienda rappresenta un esempio di family business con passaggio generazionale avviato ad una conclusione molto positiva.
La rivendita ferramenta nasce ufficialmente nel 1953 a Bollengo in una piccola struttura di soli 80 metri quadri, ma le sue origini autentiche sono precedenti e derivano da un’attività tradizionale che oggi abbiamo perso, il fabbro-carradore (in dialetto piemontese) ossia l’artigiano che riparava i carri agricoli in legno, utilizzando materia prima ferrosa come chiodi e bulloni realizzati a mano.
Negli anni 40, l’attività si evolve e inizia il commercio all’ingrosso che determina l’incontro con Machieraldo che proponeva il prodotto finito con un notevole risparmio di tempo. “Ancora oggi siamo ricordati da Michele Raselli come il primo cliente nella storia di Machieraldo dall’inizio della sua attività di ingrosso”– sottolinea con orgoglio Fabio Stratta – Segue a breve, negli anni 50, la proposta dello storico grossista di affiancare all’attività di riparazione quella di rivendita di articoli come chiodi, bulloni, pinze considerata la continua e crescente richiesta”.
Il resto è storia: in 70 anni si sono susseguite 3 generazioni che, nel 2017, hanno deciso di investire per valorizzare il proprio punto vendita con un’importante ristrutturazione della storica sede realizzando un nuovo moderno punto vendita di 400 metri quadri con scaffalature e layout innovativi.
E nell’ottobre 2019 la svolta strategica – “Decidendo di affiancare agli storici grossisti che ci hanno supportato in questi anni, un gruppo di acquisto come Ferca che ci ha permesso di creare una nuova identità legata ai marchi esclusivi del gruppo e la possibilità di nuova marginalità sui principali marchi nazionali” – conclude Fabio Stratta.